In Italia si dovrebbe andare ad elezioni politiche nella primavera del 2018 ma le scadenze intermedie potrebbero accorciare e non di poco la durata della legislatura:
- il 16 Aprile 2016 ci attende il referendum sullo sfruttamento delle concessioni petrolifere,
- a Giugno le elezioni amministrative in varie città capoluogo (Roma -Milano -Napoli -Trieste etc.)
- ad ottobre il referendum sulla riforma costituzionale che la forzatura voluta dal Presidente del Consiglio ha reso pesante come un macigno : “Se non passa il referendum vado a casa“.
La tentazione di mandarcelo comunque c’è dato che sogni e bisogni a tutt’oggi non sono stati “appagati”.
Districarsi tra le maglie di nuovi e vecchi partiti non sarà facile, riusciremo a ritrovare i nostri preferiti nelle loro nuove collocazioni?
Schematicamente il tutto si potrebbe così riassumere: Renzi con Verdini , Alfano ed i reduci di Scelta Civica ad intercettare i voti dei delusi del PDL e di Forza Italia che non si sentono rappresentati da Salvini.
Sul fronte opposto Bersani & Co. rinsaldare l’alleanza con SEL e con Sinistra Italiana mollando Ala ed Area Popolare.
Certo il recente disastro elettorale spagnolo potrebbe in qualche modo aiutarci a non ricadere nel trappolone della frammentazione.