Puntuale come una cambiale in scadenza ecco anche quest’anno riproporsi lo scandalo dei portaborse o assistenti parlamentari.
Una anomalia tutta italiana: giovani e meno giovani galoppini legati a doppio filo al parlamentare che li inserisce nella sua segreteria; parenti, consanguinei e non, collaboratori domestici tanto per giustificare l’appannaggio, due o tre faticatori al costo di uno, belle ragazze/i sottoposti quotidianamente alle avance del parlamentare “provolone”, tutto questo è reso possibile da una regolamentazione fragile e facilmente aggirabile che i due rami del Parlamento lasciano gestire ai singoli onorevoli.
Fare finta di non vedere e di non sapere da parte degli Uffici di Presidenza dei palazzi ha consentito che questa situazione degenerasse. Facile e doveroso legiferare affinché i lavoratori tutti possano godere di un trattamento economico e previdenziale equo, diverso è applicarlo a proprie spese e sulla propria pelle.
Che questa classe politica abusiva non sia di specchiate virtù e si comporti con atteggiamenti a dir poco medievali è sotto gli occhi di tutti, impediamo a questi mariuoli di assumere i propri figli e di molestare in continuazione giovani virgulte/i.
Le presidenze delle due Camere invece di cincischiare inutilmente mettano in piedi una regolamentazione seria sotto il loro diretto controllo.
